COMITATO NO DISCARICA PIANOPOLI

Per la discarica di Battaglina indagati amministratori e funzionari

Per la discarica di Battaglina indagati amministratori e funzionari Il pm Carlo Villani ipotizza abuso d’ufficio e falso ideologico nei confronti dell’ex sindaco e dei consiglieri del Comune di San Floro Abuso d’ufficio e falso ideologico, sono queste le ipotesi di reato per le quali il pm Carlo Villani ha iscritto nel registro degli indagati amministratori e funzionari del Comune di San Floro nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “isola ecologica” di località Battaglina. I carabinieri del Noe, insieme ai militari della Compagnia di Girifalco, hanno notificato l’avviso a comparire a 9 indagati. Si tratta dell’ex sindaco di San Floro Nunziata Bressi; dei consiglieri comunali Florino Vivino, Barbara Basile, Salvatore Brutto, Flora Battaglia e Gianluca Trapasso; del tecnico comunale Vincenzo Conte; dei due funzionari dell’ufficio tecnico comunale Giovanni Cocerio e Vittorio Procopio. Secondo la ricostruzione dell’accusa nell’iter autortizzativo della discussa discarica sarebbero state violate le norme sugli usi civici. Sindaco e consiglieri devono rispondere di abuso d’ufficio, assieme a Conte, poiché «intenzionalmente procuravano un ingiusto vantaggio alla Sirim srl e, contestualmente, arrecavano un danno ingiusto all’intera comunità di San Floro.
In particolare con la delibera 27 del 17 dicembre 2007, il consiglio comunale di San Floro in assenza dell’espressa autorizzazione della giunta regionale, cui la legge subordina la legittimità e l’efficacia degli atti dispositivi dei comuni su beni vincolati da diritti di uso pubblico, approvava (con il parere favorevole di regolarità tecnica rilasciata da Conte) la proposta di realizzazione da parte della Sirim di una discarica denominata “Isola ecologica” e il correlato schema di concessione in convenzione del suolo sito in località Battaglina, al fine di procurare alla Sirim un ingiusto vantaggio rappresentato dal diritto di godimento su una vasta area gravata dagli usi civici denominata “Li Comunu” (risalenti al regolamento del Comune di Borgia sull’esercizio degli usi civici del 16 novembre 1911) e, contestualmente, di arrecare alla comunità di San Floro un danno ingiusto rappresentato dalla privazione non autorizzata dei diritti collettivi di uso sul demanio di località Battaglina». Identica ipotesi di reato grava sul responsabile dell’ufficio comunale Cocerio, il quale, violando le norme che subordinano il rilascio del permesso a costruire alla preventiva autorizzazione della Regione in materia di usi civici, avrebbe rilasciato «illegittimamente alla Sirim il permesso a costruire numero 2 del 5 luglio 2010, pur essendo consapevole che per la validità del permesso edificatorio non fosse sufficiente il solo nulla osta paesaggistico rilasciato dalla Provincia di Catanzaro nella Conferenza dei servizi del 12 aprile 2010 non essendo stato avviato dal Comune di San Floro lo speciale procedimento in materia di usi civici disciplinato dalla legge regionale 18 del 2007». Lo stesso Cocerio deve rispondere anche di due ipotesi di falso. Nel primo caso il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di San Floro nel permesso a costruire rilasciato alla Sirim «attestava falsamente che “in base alle vigenti norme urbanistiche ed edilizie la destinazione d’uso è compatibile per la progettata opera”, laddove invece, stante l’assenza di valido ed efficace provvedimento di cambio di destinazione d’uso, il terreno sito in località Battaglina era gravato da usi civici incompatibili con l’edificazione della discarica denominata “isola ecologica”». La seconda accusa, invece, riguarda la conferenza dei servizi dell’aprile 2010. Cocerio, in questo caso assieme a Vittorio Procopio, aveva affermato che non sussistevano «vincoli inibitori». Secondo la Procura, invece, «oltre che da vincoli tutori paesaggistici», sulla zona della Battaglina vi sono «vincoli inibitori discendenti da usi civici, per la rimozione dei quali il competente Comune di San Floro non aveva mai attivato le procedure autorizzative prescritte dalla legge». Proprio la presunta violazione degli usi civici era al centro dell’esposto, presentato da amministratori e membri del comitato “No Battaglina”, che ha portato la Procura della Repubblica a chiedere e ottenere dal gip la riapertura del fascicolo. Una precedente indagine sulla realizzazione della discarica si era conclusa con l’archiviazione del procedimento.

Fonte: corrieredellacalabria.it

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